La riconfigurazione della scuola Grazia Deledda rappresenta un’importante occasione per riattivare quell’importante relazione tra i luoghi quotidiani di vita e i luoghi dell’apprendimento, tra la città e la scuola e quindi, in senso allargato, creare continuità tra il valore della tradizione, l’attualità, lo spirito del tempo e lo slancio verso il futuro.
Il grande portico di ingresso costituisce il nuovo limite permeabile, l’interfaccia tra la scuola e la città, che invita all’ingresso e che è al contempo elemento di congiuzione con la corte, cuore del sistema e luogo di convergenza della palestra e dell’auditorium, luogo di incontro verde e sociale, dove ospitare eventi legati all’attività scolastica ma anche spettacoli ed eventi per la comunità allargata.
L’ampliamento della scuola esistente è improntato un’elevata innovazione dal punto di vista tecnologico, completamente rinnovato e dotato di un’infrastruttura digitale e di un importante cablaggio strutturato.
Il fulcro didattico è il laboratorio d’informatica attorno al quale ruotano, anche su diversi livelli, gli altri laboratori scientifici ed artistici, favorendo relazioni ed esperienze tra le diverse discipline.
Il volume dell’aditorium – all’interno del quale trovano spazio anche i laboratori musicali – è studiato per offrire continuità e connessione all’esterno, come ambiente multifunzionale e flessibile, dove l’apertura del sipario apre la vista della sala verso la corte e l’apertura della vetrata ne consente la connessione funzionale.
Tra natura ed artificio si inserisce anche la declinazione del limite nella corte, dove il suo bordo sinuoso ed in parte verde ed alberato si propone quale filtro verso gli altri edifici.