L’area interessata dal progetto di concorso si trova ai piedi del massiccio del Monte Rosa, nella parte alta della Val d’Ayas in corrispondenza della rinomata stazione sciistica di Champoluc, parte del più ampio circuito noto come Monterosaski. Ha una superficie complessiva pari a circa 15.000 mq per un’estensione lineare di oltre 1,5 km.
Questo tratto della valle si può emblematicamente considerare come un palinsesto, un testo carico di tracce – paesaggistiche ed architettoniche ma anche sociali ed economiche – per il quale oggi, in accordo con le opere di valorizzazione e sviluppo già intraprese e in previsione, è urgente rinnovare il senso di identità, qualità ed atmosfera in modo maggiormente consono alle aspettative turistiche contemporanee.
Il progetto intravvede nell’avvincente triplice sfida proposta dal bando la possibilità di superare le singole criticità attraverso un nuovo disegno che possa coniugare una visione unitaria e al contempo complessa, multiscalare, stratificata del territorio. Un disegno che affronta simultaneamente i vari aspetti – idraulici, viabilistici, urbani – e che prevede come linea guida principale la possibilità di far corrispondere alla longitudinalità della nuova viabilità spondale la trasversalità tipica dei sistemi antropici di fondovalle grazie alla quale le varie infrastrutture di servizio vengono intercettate, condivise e rese fruibili.
Le opere di natura idraulica proposte per la messa in sicurezza del torrente Evançon, che ricade tra gli interventi attualmente più urgenti in ambito regionale, mirano a garantire la capacità di deflusso della portata duecentennale con i relativi franchi di sicurezza imposti dalla normativa, riducendo di conseguenza il rischio di inondazione che attualmente riguarda buona parte del centro cittadino.
La nuova viabilità, grazie al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza idraulica, nel tratto a monte viene resa possibile in un’area già fortemente antropizzata compresa tra il centro abitato e la sponda sinistra del Torrente, così da preservare integralmente le aree naturali presenti e anzi dare continuità al paesaggio, in particolare al parco di Plan Villy e ai percorsi escursionistici esistenti. In questo tratto trovano spazio anche nuove aree di parcheggio a potenziamento dell’offerta attuale, incrementando così l’accessibilità turistica.
Il tracciamento della nuova viabilità spondale da un lato apre allo sviluppo turistico porzioni di territorio fino ad oggi poco perseguibili per ragioni principalmente di accessibilità carrabile e dall’altro scarica parte del traffico veicolare privato che ora grava sulla strada centrale. In questo modo Route Ramey può configurarsi come l’asse turistico e commerciale di Champoluc: una strada da vivere anche e soprattutto pedonalmente, dove passeggiare, incontrarsi e respirare l’atmosfera del paesaggio antropizzato valdostano.