Museo della Storia e della Tecnologia industriale, Altamura (FG)

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Sala 01
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L’Istituto Tecnico Saverio Altamura vide il suo nucleo architettonico originario in un antico mulino a vapore di proprietà della compagnia Witmann e Grimaldi, originariamente in un’area esterna all’abitato rispetto all’antica planimetria della città, ma oggi inglobata nel pieno centro urbano. Intorno al 1864 nel complesso venne istituita una Scuola tecnica con annesso laboratorio meccanico per formare personale tecnico specializzato sempre più richiesto sul territorio, e proprio sotto l’impulso delle imprese locali l’Istituto assunse la denominazione di “Scuola tecnica per le arti meccaniche e fabbrili”.
Si dotò quindi di officine come la fonderia e la torneria che divennero l’anima dell’edificio e di diversi macchinari e attrezzature per la pratica laboratoriale, ancora conservati e diventati negli anni importante patrimonio ed oggetto del Museo progettato al fine di  poterne garantire la tutela e la valorizzazione.
Il progetto prevede la riqualificazione di due spazi del complesso: uno dei capannoni e un cortile interno.
La prima parte di allestimento si trova nel cortile posto a cerniera tra la biglietteria e la Sala macchine. Lo spazio rettangolare è delimitato dai prospetti degli edifici rivestiti in mattoni ed è composto da una serie di testate realizzate con funi in acciaio inox che sorreggono una copertura leggera e modulare realizzata con teli di rete microforata posizionati in modo alternato e discontinuo.
Al di sotto sono disposti delle cornici metalliche pensate per accogliere i macchinari, i pannelli informativi e delle sedute.
L’allestimento prosegue nella Sala delle Macchine, che trae spunto dalla storia e dalle attività che hanno connotato questo ampio spazio, coniugando la valorizzazione degli elementi architettonici, strutturali e testimoniali con la fruizione museale, per individuare un nuovo assetto dello spazio.
La sala rettangolare è stata suddivisa in settori tematici individuati da un colore, così da definire dei raggruppamenti tipologici di macchinari che caratterizzavano le varie stanze. L’impianto espositivo è modulare e flessibile, in metallo, basato su una griglia quadrata che guida il posizionamento degli elementi espositivi nello spazio, facilitando una visione a tutto tondo di ogni singolo reperto.

Gruppo di progettazione:
Neostudio Architetti Associati
FeRiMa – Riccardo e Fernando Russo architetti (capogruppo)
Ing. Geo Sblendorio – impianti
Ing. Vincenzo Dicecca – strutture
Ing. Vito Sciruicchio – acustica
Apogeo S.r.l. – indagini e rilievi
Arch Federica Vaccaro – sviluppo BIM
geol.Pietro Pepe – geologia

Immagini Elisa Orengo

Committente: Provincia di Foggia

PROGETTAZIONE DEFINITIVA-ESECUTIVA / 2021

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