Museo virtuale Benvenuto Tisi (RO)

Un Museo di Narrazione è un Museo che non solo espone oggetti ma soprattutto vuole raccontare delle storie. Non però come ce le potrebbe offrire un libro, nelle sue pagine da sfogliare, seguendo un percorso di parole tracciato dall’autore (e dal quale non ci si può allontanare): come le potremmo scoprire esplorando un luogo, muovendoci liberamente nei suoi spazi, interrogandone la memoria vivente ascoltando in partitura personale le molteplici voci nelle quali si frangono e compongono.

La storia del pittore Garofalo è una storia bellissima. È una storia fatta di immagini, che ripensano le invenzioni della prima grande officina ferrarese, giocano con l’avventura personalissima di Dosso, risuonano del concerto veneziano di Giorgione, mirano e ammirano la lezione insuperabile di Raffaello. È la storia di un artista che attraversa gli anni mirabili del Rinascimento italiano, vivendo il miracolo di una pittura che scopre la forza di pensiero dello sguardo. E, come racconta Vasari, sperimenta nella sua carne il dramma della visione: “amalatosi gravemente perdé la vista dell’occhio ritto e venne in dubbio e pericolo dell’altro. Pure, raccomandandosi a Dio, e fatto voto di vestire, come poi fece sempre, di bigio, si conservò per la grazia di Dio in modo la vista dell’altr’occhio, che l’opere sue fatte nell’età di sessantacinque anni erano tanto ben fatte e con pulitezza e diligenza, che è una maraviglia; di maniera che mostrando una volta il Duca di Ferrara a papa Paulo Terzo […] alcuni quadri […], restò stupefatto quel Pontefice che un vecchio di quell’età con un occhio solo avesse condotti lavori così grandi e così begli”. Fino alla completa cecità degli ultimi dieci anni, la storia di Garofalo racconta la contesa tra il vedere che conosce e il buio che tutto cancella (dolorosa e insieme euforica, come ogni grande storia di amore e desiderio). Questa storia, la Casa Museo narra nei contenuti virtuali dei suoi spazi interattivi, nella loro molteplice mobilità, capace di rispondere all’avventura di ricerca, ai bisogni di ogni visitatore: in questa storia, la Casa Museo permette di muoversi, scoprendone personalmente le prospettive di luce e le linee d’ombra; soprattutto permettendo di sperimentarne personalmente gli effetti (di emozioni e conoscenza).

In ognuna delle sale dinamiche, da una riproduzione virtuale in scala reale ad alta risoluzione di una delle opere di Garofalo si emanano per ciascun visitatore molteplici percorsi iconografici di esplorazione, costruiti intorno ad un temanarrativo dell’esperienza estetica, storica ed esistenziale di Garofalo. Il dipinto virtuale non si offrirà immediatamente alla visione ma, conseguentemente alla narrazione complessiva della Casa Museo, dovrà essere conquistato dettaglio per dettaglio, attraverso un’intenzionalità dello sguardo, rilevata dalle telecamere. Ogni frammento del dipinto, scoperto attraverso una ricerca individuale o di gruppo, se ripreso con il proprio smartphone, genererà sulle pareti della stanza riproduzioni di altri frammenti iconografici (legati al racconto della sala): di Garofalo, di altri artisti, a lui vicini nel tempo, nello spazio, nelle intenzioni. Quando un processo individuale o collettivo di esplorazione della sala viene completato (in modo da far apparire il dipinto nella sua completezza), una successiva esplorazione (di nuovi visitatori che entrano nella sala o dei precedenti che vi ritornano) permetterà di scoprire un differente dipinto sempre legato al tema narrativo della sala.

Ciascuna sala sarà in grado non solo di permettere le esplorazioni iconografiche, allestite dai curatori del Museo ma anche di registrare e condividere, suggestioni tematiche, memorie iconografiche e culturali dei visitatori che attraverso il loro smart-phone possono a loro volta arricchire i percorsi di ricerca (wikimuseum). Un’applicazione fornita dalla Casa Museo, permetterà di usare il proprio smart-phone per ottenere didascalie e informazione su ciascuna delle opere o dei frammenti iconografici presenti in mostra o scoperti nei percorsi di esplorazione.   

committente: Comune di Canaro (RO)

progetto architettonico: NEOSTUDIO architetti associati
aspetti multimediali: prof. Antonio Camurri – Casa Paganini/INFOMUS Lab
storico dell’arte: prof.Lauro Magnani

gruppo di progettazione: Corrado Canepa, Nicola Ferrari, Sara Rulli, Valentina Fiore

concorso di progettazione ad inviti, secondo premio

 

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