Il paeaggio emiliano è governato dal fascino dell’orizzonte piatto; l’eccezione è il suolo che s’innalza nella metafora del colle, il paesaggio naturale che si orienta verso il cielo. L’immagine dell’edificio sacro si consolida nell’inquadratura che delinea in nuovo paesaggio ed il colmo della sua facciata lapidea fissa l’apice da cui si svolgono i piani di copertura di tutto il sistema architettonico, verso il suolo.
Un’architettura compatta ed accessibile, definita dalle linee dei tracciati che descrivono la forma della collina abitata e generano un organismo architettonico.
I tre corpi distinti che compongno il Centro Interparrocchiale si dispongono sul terreno secondo un particolare accorgimento prospettico che ne accentua la contiguità, esaltando il rapporto tra le architetture e il contesto naturale.