Rigenerazione dell’ex Cartiera Burgo, Lama di Reno, Bologna

La riqualificazione dell’area ex Burgo di Lama di Reno, un ampio complesso di edifici e spazi aperti da tempo in disuso, è centrale nelle politiche strategiche della Città Metropolitana per la valorizzazione dell’Appennino bolognese, anche in relazione al decisivo ruolo della mobilità connessa alla linea ferroviaria Porrettana, tratta passeggeri più utilizzata dell’intera Regione, e dal passaggio della Ciclovia del Sole EV7.

L’intervento si propone di avviare un processo di rigenerazione urbana che abbia – attraverso diverse fasi attuative – l’obiettivo di “riaprire” l’area al contesto circostante, per renderla l’importante polarità auspicata e occasione strategica per la valorizzazione dell’appennino bolognese, indirizzandosi con decisione verso i principi del Green Deal Europeo, con una attenzione particolare verso gli effetti dei cambiamenti climatici sull’idro-morfologia delle aree urbane e rurali, l’accessibilità dei luoghi, e la cultura come diritto alla conoscenza e alla formazione.

Una visione che si prefigge di restituire uno spazio attraversabile, permeabile, dove le demolizioni proposte permettono di riconquistare visuali ad ampio respiro sul contesto circostante, valorizzando anche dal punto di vista percettivo l’appartenenza di questo luogo ad un paesaggio stratificato, complesso, in cui lo scorrere parallelo dei vari sistemi lungo la valle necessita di una visione trasversale, a scala più misurata, capace di coniugare e tenere legate la dimensione territoriale con quella urbana.

Una proiezione progettuale caratterizzata da una spiccata componente paesaggistica, attraverso la quale si vogliono riavvicinare i due versanti naturali tra loro a partire da un’importante rinaturalizzazione delle aree dell’ex-cartiera Burgo, luogo in cui la dimensione naturale si insinua, riappropriandosene, negli spazi interni al comparto.

I manufatti acquistano in questo quadro un valore diverso: non più semplici contenitori da riqualificare ma materia su cui intervenire in maniera trasversale alle grandezze, partendo dal loro ruolo territoriale per arrivare a scelte di dettaglio che ne valorizzino l’appartenenza alla comunità.

gruppo di progettazione:

Neostudio Architetti Associati (capogruppo)

SEM – Signorelli, Evaso, Moncalvo Ingegneri Associati (strutture)

arch.paesaggista Nicoletta Piersantelli (paesaggio)

Taccini Ingegneria / Federico Ennas / Federica Salerno (impianti)

geol.Andrea Vigo (geologia)

consulenti:

arch.Letizia Cremonini / Teodoro Geogiadis (biometereologia)

collaboratori:

Giulio di Fuccia, Fabrizio Veneruso, Filippo Presentati, Mattia Primiano, Alessandro Zamprogna

 

Committente: Comune di Marzabotto

Concorso di progettazione, terzo premio, 2022

Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, 2022

 

 

 

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